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le domande più frequenti sul
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Cosa fare per proporre un progetto o un campo al SCI

1) Quali progetti si realizzano nei campi?
Il tipo di lavoro varia, dipendendo dal progetto e dagli scopi che si propone: può trattarsi di lavoro manuale di vario genere (qualche volta anche pesante) oppure di lavoro di animazione (es. giochi con i bambini, informazioni sui paesi del sud del mondo, teatro di strada, etc.).
I progetti realizzati nei campi di lavoro sono molto diversi.
Ci sono progetti di animazione sociale, in particolare rivolti ai bambini, ai rifugiati e agli immigrati, a soggetti svantaggiati; progetti rivolti alla tutela dell'ambiente o alla difesa e alla promozione del patrimonio artistico; i campi legati alla promozione delle attività di solidarietà e cooperazione internazionale; i campi "di genere" rivolti a particolari gruppi sociali che per la loro identità culturale, religiosa, sessuale rischiano di essere emarginati o isolati; ci sono infine i campi portati avanti da gruppi culturali per progetti legati al territorio: la collaborazione per eventi culturali e festival, la promozione di culture "alternative" in diversi settori.

2) A chi proporre il campo se il progetto ti sembra valido?
Se avete elaborato un progetto che secondo voi può essere inserito nel circuito dei campi del SCI, potete contattare i gruppi regionali o locali presenti nella vostra regione; altrimenti potete contattare direttamente l'Ufficio nazionale.
Una volta preso contatto, da parte del SCI viene verificato il progetto e quindi si procede all'organizzazione concreta: si concordano insieme i dettagli, il numero dei volontari, si prepara un progetto "esecutivo" con il preventivo di spesa e le fonti di finanziamento.

3) Cosa serve per organizzare un campo?
Oltre ad avere un bel progetto da realizzare e per il quale può essere utile l'invio di volontari da parte del SCI, chi organizza il campo di lavoro (sia esso una associazione, una cooperativa o un Ente locale) deve garantire la disponibilità di tutto quanto è necessario per organizzare il campo e permetterne uno svolgimento proficuo; quindi l'alloggio per i volontari, il vitto e tutto quanto è necessario per il lavoro del campo (attrezzi, strumenti, ecc.).

4) Quali responsabilità ha chi organizza un campo?
Ovviamente ha innanzitutto la responsabilità di garantire una buona riuscita del campo, mettendo a disposizione dei volontari tutto quanto necessario per il loro lavoro e la loro permanenza sul posto.
Per quanto riguarda le responsabilità formali, va sottolineato che i volontari sono coperti da una assicurazione internazionale per tutto quanto riguarda il lavoro che si svolge nel periodo del campo. Questa assicurazione copre i rischi per sé e per i terzi legati alle attività connesse al lavoro del campo. L'assicurazione ovviamente non esclude la responsabilità di quanti organizzano il lavoro affinché tutto si svolga nel modo più sicuro e proficuo.

5) Quanto costa organizzare un campo?
I costi sono legati all'attività del campo stesso. Chi organizza il progetto deve garantire vitto e alloggio per tutti i volontari, oltre che tutto quanto necessario per il lavoro. Vanno quindi calcolati i costi legati a queste esigenze nel territorio.
Va tenuto conto che, anche per facilitare la socializzazione fra i volontari e la creazione di uno spirito di gruppo, l'alloggio e il vitto devono essere direttamente gestiti ed organizzati dai volontari. Il ricorso a forme di ospitalità "alternative" (quali scuole o ostelli) e la gestione diretta della "cucina" possono contribuire quindi sia ad una buona riuscita del campo in termini di socializzazione che all'abbattimento dei costi.

6) I campi possono avere degli "sponsor"?
Generalmente i campi del SCI vengono autofinanziati dai partner locali che li propongono. Per far ciò, molti possono ricorrere alla "sponsorizzazione" soprattutto degli Enti locali coinvolti (comuni, province e regioni). In altri casi è possibile chiedere aiuti a privati magari attraverso delle forme di collaborazione diretta (fornitura di cibo a prezzo scontato, assistenza per gli spostamenti dei volontari, ecc.).
In ogni caso, va tenuto conto che è poco opportuno legare in modo diretto l'attività dei campi, e quindi l'immagine di chi li organizza, a sponsor privati con fini commerciali. In altre parole, non è possibile usare i campi per "far pubblicità"!!!

 



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