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MUSEO ZOOLOGICO

Dipartimento di Biologia Animale

 

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Lo studio della Zoologia a Palermo ha un illustre antesignano in Federico Il di SveVia re di Sicilia (1194-1250) che scrisse un trattato sulla falconeria "De arti venandi cum avibus". Nei secoli successivi non ci sono opere di rilievo fino al XVII secolo quando vedono la luce quelle dei naturalisti Silvio Boccone (1633-1707) e Francesco Paolo Cupani (1633-1710). Per trovare un primo riconoscimento ufficiale degli studi zoologici bisogna aspettare l'istituzione della Cattedra di Storia Naturale e Botanica presso la Facoltà di Filosofia della Regia Accademia degli Studi di Palermo (1779), cui seguì la Cattedra di Storia Naturale (Mineralogia e Zoologia) della Regia Università di Palermo (1805) e poi la Cattedra di Zoologia della Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche (1841). Il Museo di Zoologia trae origine dall'istituzione della Cattedra di Zoologia ed Anatomia Comparata che fu ricoperta da Pietro Doderlein nel 1862, e rappresenta il prodotto dell'interesse e del fervore che animò la ricerca naturalistica siciliana nel XIX secolo. Pietro Doderlein, originario di Dubrovnik (ex Iugoslavia), era già titolare della cattedra di Zoologia, Geologia e Mineralogia dell'Università di Modena. Egli si trasferì a Palermo dove iniziò un lavoro di ricerca faunistica e di acquisizione di esemplari che nell'arco di un trentennio, fino alla sua morte avvenuta nel 1894, produsse il nucleo principale delle collezioni ittiologica, erpetologica, ornitologica, malacologica allora ospitate presso la Casa dei Padri Teatini di Via Maqueda e poi trasferite, nel 1913, nell'Istituto di Zoologia di Via Archirafi, voluto dal Prof F. Raffaele.

La morte di Doderlein coincise con l'affermazione anche in Sicilia di un nuovo corso nella ricerca zoologica, legato anche allo sviluppo della microscopia, in cui vediamo emergere l'indirizzo sperimentale che portò al disinteresse per le collezioni faunistiche. Le nuove branche della zoologia (Anatomia e Fisiologia Comparata, Embriologia Sperimentale, Biologia Cellulare, Biochimica) furono sviluppate dai Direttori dell'Istituto che si sono succeduti nel tempo (N. Kleinenberg 1894-1897, F. Raffaele 1898-1914, A. Giardina 1915-1948, G. Reverberi 1949-1971, G. Ortolani 1972-1987, N. Parrinello 1988-1996) determinando le condizioni per la formazione di una Scuola di Biologia Animale su basi moderne.

La riscoperta dei valori della filogenesi e della sistematica ha risvegliato l'interesse per la nostra struttura museale che, specialmente in quest'ultimo decennio, ha ricevuto un nuovo impulso mirato alla valorizzazione delle collezioni nell'ottica della fruizione a scopo sia scientifico che divulgativo. Il Dipartimento di Biologia Animale, di cui adesso il Museo fa parte, ha assimilato l'Istituto di Zoologia ed è composto da gruppi di ricerca che svolgono attività in vari settori della Biologia Evolutiva, Ecologia, Etologia e Biologia Marina, Biotecnologia Animale. Il patrimonio museale ereditato dal Dipartimento è un bene culturale di grande prestigio e rappresenta uno spaccato di storia delle Scienze e dell'ambiente siciliano del secolo scorso che merita di essere conosciuto. Alcune delle sue collezioni sono uniche nel loro genere e assolutamente irripetibili, ricche di esemplari che prima abbondavano nel nostro territorio e nel nostro mare, alcuni di essi appartengono a specie ormai estinte in Sicilia.

Le principali collezioni sono costituite da:

- Molluschi: di grande valore storico, comprende le collezioni Calcara ed Airoldi, formata da circa 2000 scatole che contengono diverse migliaia di conchiglie marine e terrestri.

- Invertebrati marini: con circa 500 esemplari, ha un particolare interesse didattico, consentendo una visione completa dei principali gruppi dai Celenterati ai Cordati.

- Insetti: soprattutto Coleotteri, Ortotteri e Lepidotteri del Mediterraneo. Comprende le collezioni storiche Failla-Tedaldi e De Stefani-Perez ed è formata da circa 200 scatole entomologiche, con diverse centinaia di esemplari.

- Rettili ed Anfibi del Mediterraneo: costituita negli anni 1960-90, formata da circa 1000 esemplari in circa 200 contenitori di vetro. Di particolare interesse scientifico per gli studi di sistematica, contiene una ricca raccolta di lucertole delle isole circumsiciliane.

- Pesci dei Mari di Sicilia: formata da circa 700 esemplari montati su supporti, la più importante del Museo per completezza, rarità di alcuni pezzi e per la insolita preparazione a secco, unica nel suo genere.

- Uccelli del Mediterraneo ed esotici: formata da circa 1700 esemplari montati ed in pelle, circa 1000 pezzi appartengono al nucleo originale del Doderlein (1860-90). Gli altri esemplari sono nuove acquisizioni avvenute dal 1965 ad oggi.

- Mammiferi del mondo: essenzialmente storica formata da meno di 200 esemplari montati ed in pelle, conserva l'unico esemplare di lupo siciliano, oggi pervenutoci. Ad essa va aggiunta la collezione in liquido, (150 pezzi in 35 barattoli) di piccoli mammiferi mediterranei.

- Apparati anatomici di Vertebrati: essenzialmente scheletri completi, crani, sterni di Mammiferi ed Uccelli, ma anche apparati branchiali e digerenti di Pesci. Collezione storica di circa 1000 pezzi, è molto importante per le particolari tecniche di preparazione.

Infine la ricostruzione di alcuni ambienti siciliani (diorami della querceta e della gariga) e la realizzazione di vetrine tematiche sugli Insetti, consentono una lettura didatticamente proficua del Museo la cui fruizione è fortemente limitata dalla mancanza di personale di custodia, di guide qualificate e di adeguamenti strutturali. Non c'è dubbio che, nell'attuale configurazione, il Museo di Zoologia ha le potenzialità per svolgere un ruolo rilevante nel processo di crescita culturale della società.

 

Nicolò Parrinello, Direttore del Dipartimento Biologia Animale

Maurizio Sarà, Curatore del Museo


Pianta della sala dedicata all'esposizione

 

Pianta del soppalco della sala espositiva

 


Notizie Utili
 
Direttore: Prof. Nicolò Parrinello
Responsabile della Collezione: Dott. Maurizio Sarà
 
Apertura al pubblico:
dal 23 al 29 marzo ore 9-13
24 e 26 marzo ore 16-18
 
Via Archirafi, 18
tel. 091.6177160

© Maurizio Carta, Dipartimento Città e Territorio
mcarta@unipa.it
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