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MUSEO DELLA RADIOLOGIA

Istituto di Radiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia

 

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L'Istituto di Radiologia dell'Università di Palermo venne costituito nel 1926 per iniziativa del direttore della Clinica Medica, professore Liborio Giuffrè. Ospitato per circa quarant'anni in alcuni locali della stessa Clinica Medica, l'Istituto fu diretto, dal suo sorgere al 1955 da Giuseppe Epifanio (1886-1955) e quindi dal genovese Pietro Cignolini (1897-1993) una delle più eminenti figure della radiologia europea e fondatore della scuola radiologica palermitana. Sin dal suo arrivo a Palermo Cignolini perseguì l'idea di creare un istituto autonomo e moderno che fungesse da punto di riferimento per tutti i radiologi dell'isola. La tenacia di Cignolini fu premiata con la realizzazione, alla metà degli anni '60, di un complesso dotato di quelle che allora potevano essere considerate le più moderne apparecchiature per la radiodiagnostica, la radioterapia, la medicina nucleare.

Dal 1992 è direttore Adelfio Elio Cardinale, allievo di Cignolini, che ha promosso la costruzione di una nuovo plesso, un'ampia ristrutturazione dell'esistente e il completo rinnovamento del parco-macchine, collocando l'Istituto, intitolato nel 1994 alla memoria del Maestro, tra i più all'avanguardia in Europa.

All'attuale direttore dell'Istituto si deve inoltre la costituzione del museo di storia della radiologia. L'idea cominciò a maturare nella mente di Cardinale proprio in occasione dell'esame dei problemi connessi al rinnovamento delle apparecchiature dell'istituto, di cui alcune, benchè certamente obsolete, erano tuttaVia dotate di grande interesse storico in quanto prototipi ideati da Cignolini o comunque esemplari, ormai rari, di strumenti che avevano fatto la storia della disciplina. Inoltre, l'approssimarsi dell'8 Novembre 1995, data in cui ricorreva il centenario della scoperta dei raggi X da parte di Wilhelm Conrad Röntgen, avrebbe caricato l'inaugurazione del museo di significati altamente suggestivi. Cominciò così una intensa ricerca di strumenti, volumi e documenti di ogni genere estesa ad istituzioni e privati, resa fruttuosa dalla disponibilità di numerosi responsabili di enti e dai familiari o eredi dei radiologi del passato.

Il museo si articola oggi su più sezioni tra le quali meritano particolare attenzione la raccolta di apparecchiature di radiologia e di fisica che annovera reperti anche del XIX secolo, la collezione di radiogrammi risalenti agli inizi del Novecento, la biblioteca contenente volumi e pubblicazioni scientifiche di interesse storico per la disciplina, e l'archivio ricco di documenti di vario genere tra cui interessanti carteggi dei maestri della radiologia del passato.

Di particolare interesse scientifico e didattico è la collezione di tubi radiogeni e di tubi a raggi catodici, nonché la raccolta di documenti e strumenti appartenuti ad eminenti figure della radiologia e delle scienze collegate. Segnaliamo a tal proposito alcuni manoscritti di Orso Mario Corbino, la tesi di laurea autografa di Gioacchino Arnone, primo radiologo siciliano, la lente biconvessa con cui Antonino Sciascia praticava, primo nel mondo, l'elioterapia, nonché attrezzature e strumenti personali appartenuti a radiologi che hanno segnato la storia della radiologia italiana come Vittorio Maragliano di Genova, Luigi Turano di Roma, Pasquale Tandoja di Napoli, Arduino Ratti di Milano, Armando Rossi di Parma.

A Pietro Cignolini è dedicata una intera sezione del museo: in essa sono esposte alcune apparecchiature di sua proprietà e un modello di chimografo analitico, strumento da lui inventato e che gli conquistò ampia notorietà nella società medica internazionale.

Nell'Istituto di Radiologia gli spazi museali sono distribuiti su tutti i piani, ma soltanto al primo piano esistono locali specificamente adibiti alla esposizione dei cimeli, mentre in tutti gli altri livelli si trovano apparecchiature dislocate negli spazi in cui si svolge la normale attività quotidiana. Così, nella contiguità con le più sofisticate realizzazioni della moderna tecnologia, le antiche macchine si offrono ad un continuo confronto che conferisce valenza di vaticinio alla celebre frase che il fisico Lehmann proferì il 28 Dicembre 1895 a Würzburg, dopo avere ascoltato, stupefatto, la prima comunicazione di Röntgen: "Non un metodo, ma tutta una scienza si svilupperà dalla scoperta del Maestro".

Il museo, inaugurato nel Dicembre del 1995 in occasione della cerimonia celebrativa della scoperta dei raggi X dal sindaco on. Prof. Leoluca Orlando, dall'allora presidente della Società italiana di Radiologia Ludovico Dalla Palma e dal direttore del Röntgen Museum di Ramscheid-Lennep dr. Uhlrich Hennig, è l'unico del suo genere in Italia ed uno dei pochissimi esistenti in Europa. Nel 1996 il Museo della Radiologia di Palermo ha presentato un progetto di informatizzazione che è stato inserito dal Comitato Nazionale delle Ricerche nell'ambito del progetto finalizzato "Beni Culturali". Obiettivi della ricerca sono il recupero e restauro dei manufatti museali, la realizzazione di un software per la catalogazione computerizzata dei manufatti, la catalogazione stessa e la realizzazione di un ipertesto su CD-rom.

 

Marcello De Maria, Direttore del Museo


Planimetria dei locali del primo piano dell'Istituto, sede e nucleo centrale del Museo

 


Notizie Utili
 
Direttore:
Prof. Adelfio Elio Cardinale
Responsabile della Collezione: Prof. Marcello De Maria
 
Apertura al pubblico:
dal 24 al 27 marzo ore 16-19
28 marzo ore 9-13
 
Policlinico, Via del Vespro
tel. 091.6552336
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© Maurizio Carta, Dipartimento Città e Territorio
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