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COLLEZIONE DI CHIMICA INORGANICA

Dipartimento di Chimica Inorganica

 

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L'insegnamento della chimica iniziò presso la facoltà medica nel 1787, affidato al poeta e medico Giovanni Meli (1740-1815), che lo tenne fino all'anno precedente la morte. Due anni più tardi venne nominato Antonino Furitano (1778-1836) e dal 1837 Filippo Casoria (1809?-1861). Il corso fu sempre limitato alle lezioni cattedratiche, per le nozioni fondamentali della farmaceutica, poiché non esisteva un laboratorio nel quale gli studenti potessero esercitarsi. La prima innovazione si ebbe dopo l'unità con l'arrivo di Stanislao Cannizzaro (1826-1910), esule dal 1848, tornato a Palermo nel settembre 1860, consigliere del governo pro-dittatoriale garibaldino di Antonio Mordini (1819-1902) per la riforma dell'università, ministro per l'istruzione Gregorio Ugdulena (1815-1872). Il governo istituì 14 nuove cattedre, ne sdoppiò 4 ed assegnò tre milioni per la costruzione di nuovi istituti scientifici. Tra le cattedre sdoppiate, quella di chimica fu divisa in Chimica organica e Chimica inorganica, &laqno;aggiunta a ciascheduna la scuola pratica per li farmacisti». Casoria, già professore di 'Chimica filosofica e farmaceutica', ebbe il titolo di Professore di Chimica inorganica e fu nominato rettore. TuttaVia egli morì dopo pochi mesi, nel febbraio 1861, e l'insegnamento da lui tenuto nella facoltà medica venne affidato a Francesco Dotto-Scribani (1814-1895).

Nei primi anni del Novecento venne avviata la costruzione dei primi edifici destinati alla Facoltà di Scienze sui terreni degli eredi Archirafi, adiacenti all'Orto Botanico, ottenuti dal municipio per permuta ed assegnati all'università. La parte dell'edificio destinato all'Istituto Chimico costruita fino al 1908 rimase inutilizzabile per mancanza dei fondi destinati a completarlo, ed i chimici continuarono a lavorare negli stessi locali della Via Macqueda fino a quando anche Peratoner si trasferì a Roma. Gli successe nel 1909 Giorgio Errera (1860-1933), anche lui formato alla scuola di Fileti, che nel 1913 riuscì a riprendere i lavori per la nuova sede dell'Istituto, ma lo scoppio della guerra nel 1915 causò una nuova interruzione. Tutti i locali disponibili in Via Archirafi furono destinati ad ospedale militare ed occupati fino al 1920 per curare i feriti ed ospitare i mutilati.

Nel 1917 Giuseppe Oddo (1865-1954), allievo di Paternò, e professore all'università di PaVia si accordò con Giorgio Errera per chiedere alle rispettive facoltà il consenso ad uno scambio delle loro sedi, che avvenne nel dicembre 1917. Oddo, falliti diversi tentativi per trasferire l'Istituto una zona centrale della città, accettò di trasferirsi in Via Archirafi, ottenne i primi fondi nel 1923 ed attrezzò i locali disponibili per svolgervi alcuni corsi.

Per la prima volta, dopo quasi 70 anni, i chimici dell'università disponevano di un edificio progettato con criteri adeguati alle necessità del loro lavoro didattico e di ricerca, convenientemente attrezzato, costruito in una zona salubre della città. La concezione tecnica e la realizzazione dell'edificio (nel quale lavoriamo ancora oggi) è il risultato della competenza e dell'impegno assiduo di Oddo. Al suo impegno era dovuta anche la costruzione della grande aula anfiteatro da 300 posti, crollata il 3 ottobre 1974 per un incauto scavo disposto dall'ufficio tecnico dell'università.

Dopo il collocamento a riposo di Oddo, dal novembre 1935 il ministro della Pubblica Istruzione chiamò alla direzione dell'Istituto Chimico Emanuele Oliveri Mandalà (1882-??), professore a Messina. La sua attività è passata attraverso le vicende della seconda guerra mondiale. A suo merito va ricordata la istituzione della cattedra di Chimica Organica, con la chiamata a Palermo di Aleardo Oliverio (1904-1958) nell'anno 1949-50. Il trasferimento fu possibile perché Oliveri-Mandalà, parte attiva nella scelta, sottoscrisse l'impegno di &laqno;accogliere nel proprio Istituto il Professor Oliverio ed apprestargli l'attrezzatura scientifica e didattica a lui necessaria per il proprio insegnamento». Per la prima volta i chimici avevano nella Facoltà due professori: Oliverio, di Chimica organica, e Oliveri Mandalà, di Chimica generale e inorganica. La successiva costituzione dell'Istituto di Chimica organica, insediato in una parte dell'edificio originariamente destinato all'Istituto di Anatomia comparata, introdusse alcuni cambiamenti nella precedente organizzazione degli studi di chimica. Il primo fu ovviamente la denominazione dell'Istituto originario, che divenne 'di Chimica generale e inorganica'. Oliverio continuò a Palermo i lavori sulle cumarine ed estese in modo sistematico le ricerche per la sintesi di derivati dell'antracene.

Leonello Paoloni, Ordinario di Chimica Teorica


Planimetria del piano terra del Dipartimento. Nell'atrio è collocata la vetrina delle sostanze di Körner, lungo il corridoio trovano posto gli armadi dove sono conservati gli strumenti scientifici.

 

Planimetria del primo piano, nel cui corridoio sono disposti gli armadi per la conservazione degli strumenti scientifici


Notizie Utili
 
Direttore: Prof. Anna Maria Giuliani
Responsabile della collezione: Prof. Vincenzo Romano
 
Apertura al pubblico:
dal 23 al 27 marzo ore 9-13
visita ai laboratori ore 9-10/11-12
spettacolo "La Magia della Chimica" ore 12-13
 
Via Archirafi, 26
tel. 091.6161502

© Maurizio Carta, Dipartimento Città e Territorio
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